Gite turistiche

La costruzione della nuova chiesa della Parrocchia in località urbana denominata Pozzillo iniziò verso la metà del sec. XIX, quando nella cultura e nelle arti figurative (architettura, scultura, pittura) si era affermato già da tempo nei grossi centri un ritorno al classicismo, consistente nell’ispirarsi ai canoni dell’arte greco-romana antica, già riveduti, rielaborati e adattati alle nuove esigenze e al gusto moderno dal Rinascimento. L’uso di marmi policromi per l’altare maggiore, le sculture di putti che l’adornano, i bassorilievi dell’abside, l’eccessiva pitturazione ad affresco delle pareti e della volta, sia di quella dell’abside, sia di quella della navata, con figure di angeli ovunque presenti, la pavimentazione in marmo a scacchiera e tanti altri particolari artistici ornamentali rivelano un gusto artistico ispirato dal neoclassicismo, i cui influssi perdurarono per buona parte del secolo nei piccoli centri urbani, ove del resto arrivavano di solito sempre con ritardo.
Di particolare interesse storico-artistico è il grande affresco della volta, dedicato alla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, con il Papa Pio IX, avvenuta nel 1854. Si può pensare facilmente che esso fu realizzato in un periodo successivo, quando il nuovo dogma era divenuto già patrimonio di fede dei credenti, e aveva suscitato in loro una devozione ancora più grande per la Madonna.
Con tale affresco si volle certamente anche rendere omaggio al Papa Pio IX, deceduto nel 1878 in fama di santità.
Quando tutti i lavori (per ultimi quelli degli affreschi e degli stucchi) furono completati, ci fu l’inaugurazione della Chiesa, avvenuta nel 1886. Ne è prova certa la data dell’anno che si legge sull’arcata dell’abside, preceduta dalla iscrizione una volta ivi presente “Et factus est in pace locus eius” (e fu costruita in pace la casa di Lui), poi sostituita, insensatamente, con l’attuale “La mia casa è casa di preghiera”, durante i lavori di restauro effettuati nel 1976 (come da data sottoindicata). Tra le sculture ornamentali meritano menzione, per il valore sia religioso che artistico, quelle a stucco, grandiose, poste sulla facciata dell’abside; le quali raffigurano l’Ostensorio sorretto da angeli.
Questo particolare sta a ricordare ai posteri che la nuova chiesa sorse incorporando la “Cappella del Corpo di Cristo”.
Più tardi, quasi a rimediare alla perduta denominazione originaria della Chiesa, la nuova congrega religiosa che si istituirà per la cura dei morti, prenderà il nome di “Confraternita del SS. Sacramento”.
Da ricordare che dalla Cappella del Corpo di Cristo i paesani diedero il nome alle due piazze poste nei pressi: quella sul davanti la denominarono “Piazza Cappella” (oggi Piazza Pozzillo), quella più giù, all’incrocio, “Piazza Pericappella” (volgarmente “Pirocappella”), cioè posta nei pressi della cappella” (oggi Piazza Progresso).
L’ultimo parroco-curato (che possiamo definire condotto) titolare della Parrocchia dei S.S. Filippo e Giacomo, con residenza stabile nella attigua canonica, è stato il Rev. D. Antonio Rocco, scomparso nel 1999, dopo 50 anni di fecondo apostolato nel paese. Attualmente la Parrocchia è retta dal Rev. D. Antonio Nacca, il quale, con grandissimo zelo e totale spirito di sacrificio e di abnegazione, svolge la sua missione dividendo il suo tempo e il suo impegno con la Parrocchia di S. Simeone del vicino paese di Camigliano.

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