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CHIESA DEI S.S. FILIPPO E GIACOMO
La chiesa cristiana più grande e più importante del paese, perciò detta “chiesa madre”, è quella dedicata ai S.S. Filippo e Giacomo, della Parrocchia omonima. Essa si trova nella frazione Pozzillo, sulla piazza che è stata e continua ad essere il centro della vita sociale, il luogo di incontri e di svaghi degli abitanti.
È costruita in pietra tufacea, con volta a botte; ha pianta rettangolare, è relativamente spaziosa e capace di contenere i fedeli per le occasioni ordinarie di culto. Internamente si presenta, al primo impatto, bella a vedersi, perché ha la volta e le pareti ricche di affreschi, di un certo valore artistico. Oltre che l’Altare Maggiore centrale, posto nell’abside, in marmo policromo, vi si trovano sei altari minori laterali, dedicati a Santi diversi. Uno è dedicato a S. Antonio da Padova, patrono del paese.
Di essi il primo che sta a destra dell’altare maggiore, in fondo alla cappella laterale, è il più prezioso, fatto di pietra tufacea dura (piperno), finemente scolpita, materiale molto usato nell’alto Medioevo (prima del mille). È la parte più antica della chiesa, che costituiva la “Cappella del Corpo di Cristo”, di cui si e detto prima, trattando della chiesa di S. Maria di Giacomo.
Un tempo esisteva solo questa cappella, che doveva essere più lunga, estendendosi fino al centro della navata attuale. Il resto della costruzione che incorporò la cappella risale alla metà del sec. XIX, precisamente al 1854, come da data scolpita sulla base della balaustra dell’altare maggiore.
Dalla relazione sulla “Santa visita”, fatta nel 1583 dal vescovo della diocesi di Calvi del tempo, Mons. Fabio Maranta (come già riferito) apprendiamo che questa Chiesa allora era costituita dalla sola Cappella del Corpo di Cristo, soggetta per la cura delle anime alla chiesa di S. Maria di Giacomo, che essa era amministrata da due maestri, eletti ogni anno nella festa del Corpo di Cristo. C’era ancora questa sola Cappella al tempo del Vescovo di Calvi Mons. Filippo Positano (periodo del suo vescovato 1721-1732); il quale nella sua visita a Giano, effettuata nel 1722, annotava che nella Cappella del Corpo di Cristo c’era un organo, ma “niuno che sappia suonarlo”, che le messe si cantavano “più scioccamente che in ogni altra parte della diocesi”.
Allora la chiesa della Parrocchia dei S.S. Filippo e Giacomo non era l’attuale, ma quella posta sulla collina di S. Filippo, che non aveva più l’antica intitolazione di S. Maria di Giacomo, ma già quella dei S.S. Filippo e Giacomo.
Non siamo ancora in grado di dire quando e perché la Parrocchia prese nome dai S.S. Filippo e Giacomo. Tra gli apostoli di Gesù c’erano due Giacomo, detti l’uno “il maggiore”, l’altro “il minore”. Il passaggio dell’intitolazione da S. Maria di Giacomo (nome della Chiesa detta di S. Filippo) ai S.S. Filippo e Giacomo (nome della parrocchia prima, della Chiesa di S. Filippo poi e successivamente di quella costruita incorporando la Cappella del Corpo di Cristo) fu dettato da ragioni che non conosciamo. È certo che si tratta dell’apostolo Giacomo “il minore” associato all’apostolo Filippo in vita come in morte, tanto è vero che si festeggiano insieme il 3 maggio.

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